Scritto da Pietro Moroni
7 minuti di lettura
La vittoria di Alexandria Ocasio-Cortez nelle primarie dei Democrats nel 14° Distretto di New York contro Joe Crowley, alto dirigente dei democrat e presunto successore di Nancy Pelosi alla presidenza del caucus democratico alla Camera dei Rappresentanti statunitense, ha sorpreso molti, a cominciare forse proprio da Ocasio-Cortez, che i sondaggi davano venti punti percentuali sotto Crowley. La Cortez invece è riuscita a vincere di largo margine col 57.5%, nonostante Crowley la surclassasse sia per spese elettorali che per sostegni da parte dei tanti dirigenti democrat della metropoli.
Eppure questo successo, per quanto forse imprevedibile, ha cause e meriti come ogni altro evento, e può essere compreso nella sua complessità, senza doverci limitare alla pur suggestiva narrazione della giovane attivista che sconfigge il veterano solo in virtù della sua energia e della sua passione. Energia e passione, per quanto fondamentali, da sole non avrebbero permesso a Ocasio-Cortez di vincere senza un’adeguata organizzazione, intelligenza e soprattutto capacità di parlare a una comunità di elettori e militanti tanto popolosa (nel distretto abitano 712.053 persone, di cui 27.658 hanno partecipato alle primarie democratiche).
Ma prima di tutto, chi è Alexandria Ocasio-Cortez? Ocasio-Cortez è una giovane donna di origini ispaniche nata nel Bronx. Suo padre era un architetto e sua madre è una portoricana che ha lavorato come addetta alle pulizie e come autista di bus: se il lavoro del padre le ha permesso di trasferirsi in un suburb benestante e bianco, al fine di frequentare scuole migliori[1], e poi l’università di Boston, sono le origini della madre a segnare la vicinanza alla causa di Puerto Rico, isola statunitense dalla povertà endemica che, notoriamente, non ha voce in capitolo nelle elezioni presidenziali americane, e più in generale alla situazione degli immigrati portoricani a New York, che solo nel Bronx compongono il 21.6% della popolazione.
La carriera studentesca di Ocasio-Cortez è brillante, ma ad essere particolarmente degna di nota è la sua collaborazione da stagista presso l’ufficio del senatore Ted Kennedy del Massachusetts sul tema dell’immigrazione. Tuttavia, in piena crisi economica, la scomparsa del padre porta la sua famiglia in difficoltà economiche. Dopo essersi laureata in economia e in relazioni internazionali la Cortez torna dunque nel Bronx per sostenere la madre e lavora come cameriera e come barista. È sempre in questo periodo che incomincia il suo attivismo politico, che nel 2016 la porta a lavorare per la campagna presidenziale di Bernie Sanders. Dopo le elezioni, Ocasio-Cortez prosegue con il suo impegno recandosi nel Michigan, dove segue da vicino la crisi idrica di Flint e conosce le sue vittime. Forte di questa esperienza, e dopo appena un anno dall’aver ripagato il suo debito universitario, si candida alle primarie democratiche, ricevendo il supporto di varie organizzazioni, come Our Revolution, Democracy for America e i Democratic Socialists of America (DSA), di cui lei stessa fa parte.
Continua a leggere – Pagina seguente
Indice dell’articolo
Pagina corrente: Chi è Alexandria Ocasio-Cortez?
Pagina 2: La campagna elettorale di Alexandria Ocasio-Cortez
Pagina 3: Le sfide future per Alexandria Ocasio-Cortez