La crisi dei Democratici americani
- 28 Settembre 2018

La crisi dei Democratici americani

Scritto da Domenico Romano

11 minuti di lettura

Il destino del Partito Democratico è diventato il fulcro del dibattito politico americano dopo la clamorosa vittoria di Donald Trump alle elezioni del novembre 2016. I danni inferti al più vecchio partito americano da parte degli elettori erano davvero ingenti. Oltre alla clamorosa sconfitta della Clinton contro Trump, anche il Congresso finiva in mano Repubblicana, creando le condizioni del governo unificato[1] che, per il caso di un Presidente Repubblicano al primo mandato non accadeva dai tempi di Eisenhower (1953)[2].

Ma il quadro politico dei Democratici non era diventato deprimente all’improvviso. La realtà dei fatti è che durante tutto il doppio mandato dei Democratici alla Casa Bianca il partito ha perso molti, se non tutti gli appuntamenti elettorali.  A novembre 2008 il Partito Democratico controllava sia il Senato che la Camera al Congresso, 28 governatori su 50 appartenevano allo stesso partito di Obama ed in 27 Stati i Dem controllavano sia i Senati che le Camere statali. In 17 di questi stati i governatori appartenevano anch’essi al Partito di Obama. A novembre 2016 i Democratici avevano perso 62 Rappresentanti, 9 Senatori (ed il controllo di entrambi i rami del Congresso), 12 governatori dei 28, il controllo integrale di 13 legislature statali (entrambe le camere). Gli Stati con Governatore Democratico e controllo dei legislativi da parte dello stesso partito passava da 17 a 6. Il numero di seggi statali persi nel doppio mandato di Obama, ha sfiorato le 1000 unità: 968 seggi[3].

In definitiva, quindi, la terribile notte elettorale delle presidenziali era stata annunciata da una catastrofica prova del partito in tutte le altre competizioni rilevanti del Paese. Sotto la stella ddi Obama[4], il partito e la coalizione che lo ha sostenuto e fatto vincere per due volte andavano erodendo il loro perimetro in maniera sempre più forte.

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Indice dell’articolo

Pagina corrente: Le macerie sotto la stella di Obama

Pagina 2: Il primo allarme per i Democratici americani: le primarie per le presidenziali 2016

Pagina 3: La “corrente” di Bernie Sanders tra visione di classe e partiti americani


[1] Per governo unificato si intende la condizione in cui il Presidente e le maggioranze in entrambi i rami del Congresso sono dello stesso partito politico.

[2] Per un primo approfondimento sulle fasi di governo unificato e diviso: Divided_government_in_the_United_States

[3] democratic-state-legislature-seats-obama-has-cost-his-party-dearly/ È bene sottolineare, comunque, che tutti i Presidenti del dopoguerra hanno sperimentato numeri negativi sul dato dei seggi legislativi statali ad eccezione di Reagan.

[4] Che è comunque uno degli unici 7 Presidenti americani ad essere stato eletto due volte con una maggioranza assoluta di elettori. Tra i Dem gli unici a realizzare questa impresa furono Andrew Jackson e F.D. Roosevelt.


Crediti immagine: da Pete Souza, Official White House Photo [Public Domain], attraverso flickr.com


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Scritto da
Domenico Romano

Nato nel 1984 a Roma. Laureato in Scienze Politiche presso l’Università La Sapienza. Ha studiato sopratutto i sistemi politici istituzionali anglosassoni ed i partiti politici europei ed americani.

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