Il TAP tra energia e geopolitica
- 08 Gennaio 2019

Il TAP tra energia e geopolitica

Scritto da Giuseppe Palazzo

9 minuti di lettura

Il TAP, la cui sigla sta per Trans-Adriatic Pipeline, è un gasdotto che fa parte del Southern Gas Corridor, ovvero il corridoio meridionale che porterà il gas in Europa dall’Azerbaijan. Il TAP ne costituisce l’ultimo tratto che attraversa l’Adriatico percorrendo 878 km dal confine tra Grecia e Turchia fino ad arrivare alla località San Foca del Comune di Melendugno nel leccese: 550 km in Grecia, 215 in Albania, 105 nell’Adriatico e 8 in Puglia[1]. Si aggiungono infine i circa 60 km da Melendugno a Mesagne (Brindisi) gestiti da SNAM (il gestore della rete di trasporto del gas in Italia) che allacceranno il TAP alla rete nazionale[2]. Avrà una capacità di trasporto di 10 miliardi di metri cubi all’anno (raddoppiabili), abbastanza per le esigenze di 7 milioni di famiglie. L’erogazione si prevede inizierà nel 2020. La Valutazione Impatto Ambientale, eseguita per obblighi di legge, mostra che San Foca è stata scelta tra altri 20 siti per il minore impatto[3].

TAP

I lavori di posa si limiteranno all’esecuzione di uno scavo lungo il tracciato, a circa 2 metri di profondità, alla posa della condotta e alla successiva copertura che permetterà la nuova piantumazione degli ulivi temporaneamente rimossi.

All’origine del progetto vi sono ragioni tecnico-economiche e “connettografiche”, ovvero legate alla geografia delle connessioni infrastrutturali ed economiche di cui si è recentemente occupato anche lo studioso Parag Khanna (qui una recensione su Pandora).

Le ragioni tecnico-economiche riguardano il fabbisogno energetico italiano ed europeo e l’incremento della resilienza del sistema del trasporto del gas del Vecchio Continente. Le ragioni “connettografiche” riguardano l’equilibrio di potere lungo la filiera del gas: vi sono coinvolti gli interessi dell’UE e di altri attori (Russia in primis) e dei singoli stati europei (in particolare Germania, Italia ed Europa dell’Est).

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Indice dell’articolo

Pagina corrente: Trans-Adriatic Pipeline

Pagina 2: Le ragioni tecniche ed economiche del TAP

Pagina 3: Il tiro alla fune


[1] Lanza Alessandro, “Così il Tap apre una nuova via del gas”, Lavoce.info, 31 luglio 2018

https://www.lavoce.info/archives/54459/cosi-il-tap-apre-una-nuova-via-del-gas/

[2] Giliberto Jacopo, “Lecce si misura con la mappa sociale dei No Tap e le ricadute sul territorio”, il Sole 24 Ore, 3 aprile 2018

https://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2018-04-02/lecce-si-misura-mappa-sociale-no-tap-e-ricadute-territorio-173439.shtml?uuid=AEUJufRE&fromSearch

[3] Haraigue Nadira, “L’approdo di Enea”, 31 luglio 2018

http://sostienenadira.it/tap-lapprodo-di-enea/


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Scritto da
Giuseppe Palazzo

Laureato in Scienze Internazionali e Istituzioni Europee presso l’Università degli Studi di Milano, si è poi specializzato nel settore energetico, conseguendo un MSc in Global Energy and Climate Policy presso la SOAS University of London e un master in Energy Management presso il MIP Politecnico di Milano. Ha intrapreso percorsi legati alle politiche pubbliche ed europee, presso ISPI e Scuola di Politiche, e legati alla regolazione del settore energetico italiano presso l’Università di Siena. Ha lavorato come consulente in BIP, ora è project manager per le attività internazionali di RSE (Ricerca sul Sistema Energetico), dipartimento Sviluppo sostenibile e Fonti energetiche.

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