Stefano De Matteis compie un’operazione di decostruzione e riscoperta della vulnerabilità come occasione riflessiva.
Andrea Francesco Zedda racconta le vicende di Ottana affrontando la complessa relazione tra tempo e identità, fra Stato e alterità.
Una riflessione sui rapporti e le distanze tra l’approccio dell’etnologo Ernesto de Martino e dello storico delle religioni Mircea Eliade.
Secondo Banti in una «democrazia dei followers» dominano «opinioni pubbliche fragili, incapaci di formulare autonomamente un pensiero critico»
In “Fare umanità. I drammi dell’antropo-poiesi” Francesco Remotti indaga l’antropo-poiesi: la fabbricazione sociale degli esseri umani.
Christian Raimo compie un atto di denuncia, di autodenuncia, della condizione esistenziale e insieme politica della propria generazione.
Gli atti della VI Conferenza nazionale AICI - Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane - danno conto del lavoro degli istituti culturali italiani.
Noemi Ghetti ricostruisce la biografia e il pensiero di Gramsci in relazione alla questione femminile nel pensiero marxista.
Ciavolella ricostruisce l’esperienza Ernesto de Martino, sfollato in Romagna, e l’eredità che la Resistenza ha lasciato nel suo pensiero.
Francesca Socrate intreccia la ricostruzione storica del Sessantotto con l’analisi della memoria autobiografica e del linguaggio usato dai protagonisti.
“L’essere umano e l’economia” è attraversato da un filo comune di ricerca che ha alla base l’indagine sulla natura umana e su una “nuova antropologia”.
Laura Pennacchi invita a costruire una “teoria dei valori” e un “quadro di possibilità delle idealità” sottraendoli all'esclusività della sfera privata.
In "Vie di fuga", con grande onestà e generosità, Adriano Favole apre anche al lettore comune il “laboratorio” dell’antropologo.