Nathalie Tocci riflette - a partire dal suo libro “Fuori del tunnel” - sulle sfide che l’Unione Europea ha affrontato negli ultimi anni.
Gabriele Nissim, presidente di Gariwo - la foresta dei Giusti, riflette a partire dal Giorno della Memoria sulla natura dei genocidi.
Luca Verzichelli riflette sulle categorie che la scienza politica può dispiegare con la fine della narrazione sul tramonto delle ideologie.
Vittorio Emanuele Parsi affronta le implicazioni del ritorno della guerra sul rapporto tra democrazie e autocrazie.
Paola Rivetti ripercorre la nascita, i punti di forza e di debolezza, gli elementi distintivi e le voci protagoniste delle proteste in Iran.
Parsi affronta la crisi dell’ordine internazionale liberale e le sfide da superare per non rinunciare a progettarne una rinascita.
Grammenos Mastrojeni riflette sul cambiamento climatico, sulla crisi ambientale e critico stato di salute del nostro pianeta.
Vittorio Emanuele Parsi affronta le possibili vie di un diverso equilibrio per rendere solide, inclusive ed eque le democrazie di mercato.
Sonia Lucarelli analizza la risposta comunitaria all’aggressione russa e le dinamiche strategiche dell’Unione Europea.
Elly Schlein, Vicepresidente Regione Emilia-Romagna, riflette sulla transizione ecologica e sugli strumenti messi in campo per favorirla.
In “Vulnerabili” Vittorio Emanuele Parsi mostra i limiti e le storture di un sistema pensato troppo per le “cose” e poco per le “persone”.
Mara Morini, autrice di “La Russia di Putin” (il Mulino 2020), delinea le principali caratteristiche della Russia odierna.
“La Russia di Putin” di Mara Morini approfondisce le dinamiche interne di un attore primario nello scenario geopolitico contemporaneo.
Paolo Magri riflette sugli effetti geopolitici della crisi sanitaria e sul suo impatto nel riscrivere la geografia della globalizzazione.
Stefano Bottoni ricostruisce la vicenda personale e politica di Viktor Orbán per riflettere sulla crisi generale della rappresentanza democratica.
Donelli analizza gli interessi strategici che hanno reso Medio Oriente e Corno d'Africa due tra le regioni più interdipendenti al mondo.