Una riflessione sui benefici di una cultura del fallimento in ambito accademico per favorire il pensiero creativo e la ricerca scientifica.
“Frankenstein Urbanism” di Federico Cugurullo affronta le sfide derivanti dallo sviluppo recente della relazione tra città e tecnologia.
Éric Sadin propone un’analisi dell’uomo contemporaneo a partire dal dilemma tra socialità e asocialità come fondamento della comunità umana.
Stefano Beltrame e Raffaele Marchetti affrontano il ruolo ibrido delle multinazionali e l’intreccio tra grandi imprese e politica estera.
Davide Caselli analizza l’ascesa di una rete di esperti sempre più presente nell’organizzazione del welfare abitativo a Milano.
In “La Russia eterna” Luca Gori ricostruisce i fondamenti del nuovo conservatorismo russo e il pensiero delle figure che lo hanno ispirato.
L’economista premio Noble Esther Duflo riflette su come lottare, con l’arma della conoscenza, contro i mali che la povertà genera.
Un’indagine sulla controversa figura del gesuita Alighiero Tondi, che lasciò la tonaca per abbracciare la causa del Pci.
“Il grande gioco del Sahel” affronta il complesso territorio della fascia subsahariana, uno snodo rilevante per la politica internazionale.
In “Il vento della rivoluzione” Flores e Gozzini riflettono, in occasione del centenario della fondazione, sulla parabola storica del Pci.
Una riflessione in merito al modello della “città creativa” e alle modalità di una sua possibile innovazione.
Stefano Maggi in “Mobilità sostenibile. Muoversi nel XXI secolo” riflette su aspetti essenziali e possibili innovazioni della mobilità.
Simone Arcagni analizza l’impatto di trasformazioni digitali e piattaforme video sull’industria audiovisiva internazionale e italiana.
Gilles Kepel propone una panoramica degli eventi che hanno segnato il 2020, un anno chiave per le dinamiche geopolitiche.
“Non si può più dire niente?” riunisce i contributi di 14 figure di spicco nel panorama culturale italiano sul “politicamente corretto”.
L’approccio One Health - che sostiene l’interdipendenza tra esseri umani e pianeta - può diventare una chiave di lettura per il PNRR?