Reading Time: 10 minutesNell’autunno del 1918 vengono pubblicati due testi tra di loro molto diversi, come tra di loro distanti sono i rispettivi autori. Il primo è intitolato Il tramonto dell’Occidente, opera di un filosofo esponente di quel grande pensiero conservatore – e per alcuni tratti reazionario – che si afferma, soprattutto in Germania, nella prima metà del Novecento, e cioè Oswald Spengler. Il tramonto dell’Occidente, opera in due volumi di mole ragguardevole, ha alla base un assunto che è compendiato nel titolo stesso. Secondo Spengler, poesia, metafisica e arte sono ciò in cui, nel suo passato glorioso, si è…
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Professore emerito di Storia della filosofia all’Università di Padova e già Direttore della Fondazione Istituto Gramsci Veneto e membro del Consiglio direttivo della Biennale di Venezia. È stato Visiting professor presso l’Università della California di Los Angeles e l’Università di Boston. Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo: “La morte del tempo” (il Mulino 2021), “Il colore dell’inferno. La pena tra vendetta e giustizia” (Bollati Boringhieri 2019), “Le parole della cura. Medicina e filosofia” (Raffaello Cortina 2017), “La forza dello sguardo” (Bollati Boringhieri 2004) “Polemos. Filosofia come guerra” (Bollati Boringhieri 2000) e “Endiadi. Figure della duplicità” (Feltrinelli 1995).