Politica e movimenti. Gianluca Passarelli analizza la situazione politica e il fenomeno delle sardine per capirne peculiarità, potenzialità e limiti.
Laura Pennacchi invita a costruire una “teoria dei valori” e un “quadro di possibilità delle idealità” sottraendoli all'esclusività della sfera privata.
Éric Sadin esama i presupposti per evitare che lo stesso strumento che può garantirci prosperità e sviluppo si tramuti in macchinario di oppressione.
Il “progetto editoriale” di Giorgio La Malfa su John Maynard Keynes è una delle grandi imprese culturali italiane del nostro tempo.
Costruire una nuova sfera pubblica significa, in definitiva, creare uno spazio dove sia possibile mettere a tema le principali fratture del nostro tempo.
Yves Mény offre una riflessione sulla crisi della democrazia liberale, colta dalla prospettiva del “popolo”, la sua chimera più fruttuosa e problematica.
Emanuele Felice in “Il Sud, l’Italia e l’Europa” propone una preziosa lettura sia dei problemi storici dell’Italia che di quelli più recenti.
Per Pombeni è tempo di rivendicare una funzione alta della buona politica come arte del possibile e riconoscimento di una «comunità di destini».
Christian Blasberg ripercorre la storia della sinistra europea e dei suoi partiti alle prese con la nuova sfida delle forze populiste e con antichi problemi
La parola antipolitica è estremamente presente nel dibattito pubblico ed è stata assunta da alcuni a precario fundamentum divisionis della vita politica.
Marco Senatore descrive il contributo che le motivazioni interiori e i valori potrebbero fornire alla gestione di alcuni rilevanti problemi del nostro tempo
Per Jonathan Wolff la grandezza di Marx è da ravvisarsi nell’originalità e nella capacità d’intuizione e di visione sistematica.
Lo studio della religione civile americana suggerisce un modo di concepire la vita civile che ha avuto un grande peso nella costituzione della modernità.
"Io ci sarò ancora" presenta una raccolta degli interventi dello storico Miguel Gotor sui 55 giorni che cambiarono la nostra Repubblica.
I saggi composti nel periodo tra il 2001 e il 2015 rappresentano il punto di arrivo della riflessione filosofica di Mario Tronti.