Il testo di Daniel Smail, con la sua critica della scrittura come alba della storia, è parte del vasto moto che investe l'odierna storiografica.
In "Guerre, debiti e democrazia" Sergio Romano affronta uno dei problemi più complessi della nostra epoca: la gestione del debito; o, meglio, dei debiti.
Nell'800 il melodramma conosce una grande diffusione, che influenza anche la politica del Risorgimento. Ne parla il libro di Carlotta Sorba.
Emilio Gentile rievoca le principali esperienze di partecipazione delle folle alla politica e il loro peculiare rapporto col "capo".
Massimo Campanini offre un’approfondita analisi degli avvenimenti che hanno caratterizzato la complessa storia del Medio Oriente.
La corsa verso Berlino,da Est e da Ovest, iniziata col D-Day rappresenta la prima grande competizione per imporsi sulle rovine dello jus publicum Europaeum.
Nel suo ultimo libro Adriano Prosperi, "Identità", nota un preoccupante ritorno della retorica identitaria come materia prima della politica.
Un’analisi dell’integrazione europea con al centro il suo più grande ispiratore, Jean Monnet. "Imprenditore politico" e architetto dell'Europa unita.
Classico della storiografia, l'opera di Marcello de Cecco indaga il rapporto tra moneta e impero riportando l’analisi economica nell’ambito della politica.
Il Sacro Romano Impero è la più trascurata delle realtà storiche europee e Wilson si dedica a riabilitare l’immagine di questo leviatano.
Il volume propone una ricostruzione estremamente puntuale e aggiornata della storia della Turchia giungendo fino al tentato colpo di stato del luglio 2016.
Bisanzio, Costantinopoli, Istanbul. Da sempre ponte su un braccio di mare tra due continenti, Asia ed Europa, e per questo da sempre contesa.
Su Samarcanda, confluiscono suggestioni orientali ed esotiche non meglio identificate, tuttavia attraenti quanto basta per sollecitare grande curiosità.
Mario Soares è morto il 7 gennaio di questo anno. In questo articolo vengono ripercorse le tappe principali della sua vita politica e la sua eredità.
Una ricognizione storica di Emanuele Felice sul ruolo delle classi dirigenti nella traiettoria economica - di ascesa e poi declino - del nostro Paese.
Il nazionalismo diffuso oggi in Ungheria, sostenuto da Orban e da altri partiti, ha in realtà profonde radici nella storia del paese.