Reading Time: 6 minutesSulle prospettive del lavoro si addensano nubi composte di speranze e illusioni, ricette troppo facili e complessità insanabili. Nel 2008, i fatti si sono incaricati di mettere in dubbio le certezze degli entusiasti dell’economia guidata dalla speculazione finanziaria, avviando una recessione dalla quale alcuni paesi come l’Italia non si sono ancora ripresi, con ripercussioni gravi sull’occupazione, specialmente giovanile e femminile. Ma a questa crisi congiunturale, per quanto riguarda il lavoro del futuro, si sono aggiunte le preoccupazioni sulla trasformazione strutturale dell’economia globale, sospinta da un’incessante e accelerata serie di innovazioni tecnologiche le cui conseguenze appaiono difficili da…
Questo contenuto è disponibile solo per gli utenti abbonati
Scritto da
Giornalista e saggista. È autore e voce di podcast per Rai Radio 3. Dirige la Media Ecology Research a Reimagine Europa e Imminent, il centro di ricerca di Translated. Insegna Knowledge Management all’Università di Pisa e Cittadinanza digitale all’Università di Modena e Reggio Emilia. Ha fondato «Nòva» a «Il Sole 24 Ore». Tra le sue pubblicazioni: “La legge dell’intelligenza artificiale. L’AI Act europeo per trovare un senso nel futuro della tecnologia” (con Roberto Viola, Il Sole 24 Ore 2024), “Apologia del futuro. Quello che il domani può fare per noi” (Luiss University Press 2024), “Eppur s’innova. Viaggio alla ricerca del modello italiano” (Luiss University Press 2022) e “Il lavoro del futuro” (Codice 2018).