Scritto da Cesare Alemanni
10 minuti di lettura
Se chiedessimo a cento italiani estratti a sorte di indicarci un computer, la stragrande maggioranza ci mostrerebbe un desktop o un laptop. Qualcuno uno smartphone. Una percentuale minore citerebbe una console da videogiochi. Pochissimi un elettrodomestico. Quasi nessuno penserebbe a cavi o magazzini pieni di cabinati ronzanti. La maggioranza di noi continua a concepire la computazione come una specie di magia che avviene soltanto all’interno degli oggetti tecnologici in nostro possesso ed è ad essi indissolubilmente legata. È un riflesso comprensibile. In fondo la computazione è entrata nelle nostre vite per prima cosa sotto forma di oggetti…