La via regionale allo spazio: competenze, relazioni pubblico-privato e internazionalizzazione
- 22 Luglio 2024

La via regionale allo spazio: competenze, relazioni pubblico-privato e internazionalizzazione

Scritto da Tommaso Malpensa

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L’Emilia-Romagna sta investendo ingenti risorse per la propria presenza nell’economia aerospaziale. L’aerospazio è un settore strategico per il futuro dell’economia regionale, per via della presenza di una tradizione meccatronica e motoristica che ha già visto transizioni dal settore automotive e motorsport al settore aerospaziale, favorite dalla presenza di know-how e capacità di utilizzo di tecnologie affini e al trend discendente del settore automotive dovuto all’avvento sempre più prepotente sui mercati dell’auto elettrica e alle scelte di un numero sempre maggiore di cittadini di affidarsi a mezzi diversi dall’auto privata. Si tratta, dunque, di mettere in grado le imprese emiliano-romagnole di competere su un mercato dove esistono grandi player nazionali e internazionali che dominano interi settori e al contempo dare loro l’opportunità di crescere e federarsi. Perciò oggi il lavoro della Regione per l’aerospace economy si sviluppa su tre direttive: formazione delle competenze; cooperazione con il tessuto imprenditoriale; internazionalizzazione. 

 

Formare le competenze: i saperi per lo spazio, dalla scuola ai centri di ricerca

Tema da tempo sotto i riflettori della Regione Emilia-Romagna, lo sviluppo delle competenze è una delle chiavi per la costruzione di settori economici competitivi ad alto tasso di innovazione e tecnologia. Negli ultimi anni, dunque, la Regione si è occupata di costruire capitale umano. È nata così la piattaforma IT-ER, International Talents in Emilia-Romagna, che si occupa di orientare le carriere di studenti e ricercatori stranieri, ma anche giovani emiliano-romagnoli e dal resto d’Italia nella costruzione delle proprie carriere in regione. Nel 2023 è stata poi la volta della Legge Regionale 2/2023 “Attrazione, permanenza e valorizzazione dei talenti a elevata specializzazione in Emilia-Romagna”. L’aerospace è un terreno perfetto per lo sviluppo di competenze ad alto livello. Ciò che si è registrato negli ultimi anni è stata una convergenza di tecnologie prettamente aerospaziali con strumenti convenzionalmente utilizzati in altri campi. E, come dimostrazione di questo, a livello di conoscenza generata negli ultimi dieci anni in Italia in ambito aerospaziale si evidenzia come la maggior parte dei brevetti sia costituita da sistemi di fissaggio, trasmissione di informazioni digitali, ma anche tecnologie per la mitigazione del cambiamento climatico. 

Immaginate ora di essere uno studente appassionato di aeronautica e spazio. Già a partire dagli anni della scuola secondaria, l’Emilia-Romagna offre l’opportunità di approfondire queste materie attraverso il percorso dell’Istituto tecnico aeronautico “Francesco Baracca” di Forlì. Approdato all’università, lo studente può approcciare diversi percorsi di approfondimento. L’Università di Bologna è la più attrezzata, con il campus di Forlì che fornisce un percorso di laurea triennale e magistrale in Ingegneria aerospaziale. Sempre l’Università di Bologna ha nella sua offerta formativa il master universitario SPICES (Space Missions Science, Design and Applications) e il dottorato di ricerca in Scienze e tecnologie aerospaziali. A Forlì si colloca anche la scuola di formazione al volo di ENAV (Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo). Questi tre centri costituiscono il Polo aeronautico di Forlì, attorno al quale si è formato quasi naturalmente un ecosistema di enti di ricerca di rilevanza internazionale. Si parla innanzitutto del CIRI Aerospace, il Centro di ricerca dell’Università di Bologna compartecipato da Art-ER, collocato nella sede del Tecnopolo di Forlì che promuove lo sviluppo di conoscenze e servizi per le aziende e gli enti di ricerca operanti nell’aerospazio e in altri settori connessi, fornendo servizi di consulenza progettuale, costruzione di prototipi, analisi di fattibilità e progettazione per le imprese. 

Gli enti di formazione e ricerca non si trovano solo a Forlì. Esiste un ecosistema molto ampio e diffuso nel territorio regionale che oggi conta dieci tecnopoli e quasi novanta tra laboratori e centri di ricerca. Bisogna necessariamente citare l’Istituto Nazionale di Astrofisica, che in Emilia-Romagna controlla il radiotelescopio di Medicina, l’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia e il Centro Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici, che si occupano di osservazione e raccolta dati dallo spazio. Il focus sullo spazio si instaura su un sostrato di enti di ricerca non strettamente del settore, come CINECA, che svolge un ruolo fondamentale nel campo dei big data e dell’intelligenza artificiale grazie alla propria dotazione di supercomputer che trova il suo centro nel Big Data Technopole di Bologna. All’interno del solo Forum per l’aerospazio sono stati rilevati più di ottanta progetti di ricerca e sviluppo internazionali per un valore di circa 130 milioni di euro, derivanti per la maggior parte dalla Commissione Europea. Si tratta di progetti che toccano settori diversi e avanguardistici, tra cui i microsatelliti, i materiali avanzati, la sperimentazione in assenza di gravità e le soluzioni per la vita nello spazio. Proprio questi ultimi due campi di ricerca sono stati al centro della partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla missione spaziale Axiom AX3 che costituisce a oggi l’esperimento di maggior portata nella cooperazione tra Regione e imprese dell’aerospazio. 

 

Il pubblico e il privato: come l’Emilia-Romagna supporta l’aerospace economy

La missione Axiom AX3 ha dimostrato il successo della via emiliano-romagnola alla space economy. Tre imprese del territorio hanno potuto effettuare esperimenti in orbita di tecnologie di applicazione prevalentemente terrestre. Si tratta di un risultato che deriva dall’affiancamento costante tra Regione e imprese, che nel corso del tempo, in particolare negli ultimi tre anni, si è sviluppato in diverse forme. A livello storico il primo strumento messo in campo dalla Regione sono stati i Clust-ER. In particolare, trattando di aerospazio, rilevano Clust-ER Mech, che aggrega le imprese dei settori meccatronico e motoristico, e Clust-ER INNOVATE, finalizzato al potenziamento della capacità del sistema dell’innovazione dell’Emilia-Romagna. I Clust-ER sono giuridicamente associazioni di diritto privato, ma partecipate sia da enti privati – perlopiù imprese – che pubblici, in particolare centri di ricerca ed enti di formazione. All’interno di Clust-ER Mech trova spazio Fly.ER, la value chain dell’avionica e dell’aerospazio. Fly.ER si propone di potenziare le sinergie di ricerca e sviluppo su materiali e applicazioni aeronautiche e aerospaziali e sviluppare progetti integrati di trasferimento tecnologico verso settori tradizionali. Al contempo, rilevano gli sforzi nel supporto relativo alle certificazioni, in particolare la ISO 9100, e nel miglioramento del censimento di forniture e subforniture. Fly.ER ha una proiezione di scala nazionale con la partecipazione ad ACARE Italia, struttura federativa che dal 2001 riunisce imprese del settore aeronautico, e con l’adesione alle linee guida recepite da ASI. Più recentemente la value chain si è introdotta anche nell’ambito europeo, allineandosi alla strategia Flightpath 2050 e ai programmi Clean Sky e SESAR (Single European Sky ATM Research). Di particolare rilevanza per l’aerospace economy regionale è il working group “Aerospace Downstream” organico al Clust-ER Innovate. Questo working group si occupa di osservazione della Terra e applicazione di tecnologie abilitanti per l’utilizzo dei dati satellitari, in particolare su agroalimentare, gestione delle crisi, flussi migratori e difesa. Questo working group è responsabile di diversi eventi e iniziative di divulgazione e collabora con diversi soggetti regionali e sovraregionali. Il working group è stato anche autore del white paper “Space personas”, che affronta il tema delle competenze per lo spazio. 

Secondo elemento costitutivo della partnership tra imprese e Regione Emilia-Romagna è il già menzionato Forum strategico. Il Forum, che abbiamo visto essere partecipato da numerosi soggetti di diversa estrazione, è il principale terreno di confronto tra mondo imprenditoriale dell’aerospazio e istituzioni regionali. Attraverso il Forum, tutti gli stakeholder sono informati e tenuti aggiornati delle opportunità esistenti nel proprio ambito. In particolare, il Forum condivide informazioni su finanziamenti, bandi e strumenti di collaborazione tra i soggetti provenienti da fonti nazionali, ma soprattutto europee. I bandi proposti si dividono in varie categorie: finanziamenti per la ricerca, sia per aziende che per singoli in possesso di titoli di dottorato, progetti integrati con imprese da altri Stati europei e per la crescita della sostenibilità delle imprese. Allo stesso tempo, il Forum consente alle imprese regionali di dialogare in maniera privilegiata con le istituzioni anche a livello nazionale, grazie alla presenza dell’Aeronautica Militare e del CTNA (Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio), offrendo loro possibilità di espansione e connessione con i grandi player nazionali.

Terzo elemento, il più innovativo, sia cronologicamente sia nel tipo di impegno profuso dalla Regione Emilia-Romagna, è il bando regionale per il finanziamento di attività di ricerca sull’aerospazio. A luglio 2023 la Regione ha stanziato cinque milioni di euro per sostenere progetti in due settori strategici quali l’economia dell’aerospazio e la progettazione di infrastrutture critiche. Con il bando sono stati finanziati progetti di ricerca finalizzati principalmente alle applicazioni terrestri di tecnologie che trovano nelle sperimentazioni in orbita validi strumenti di collaudo in condizioni estreme. Il bando si inserisce nella strategia regionale di supporto alla ricerca e all’innovazione. Esso si rivolge alle realtà rimaste escluse dal bando per progetti di ricerca trasversali tra i quindici ambiti della S3 finanziato con fondi FESR lanciato a inizio 2023. I progetti candidati, superiori a 250.000 euro, potevano aspirare a un importo massimo di 700.000 euro, assegnati a fondo perduto a coprire fino al 45% degli investimenti in ricerca e fino al 20% dei costi riferiti allo sviluppo sperimentale. Le percentuali potevano alzarsi del 5% in caso il progetto prevedesse collaborazioni con soggetti appartenenti alla Rete Alta Tecnologia e del 10% cumulabile se una PMI avesse sfruttato i finanziamenti per assumere nuovi ricercatori a tempo indeterminato o se si trovasse in un’area colpita dall’alluvione del 2023. Il bando ha rappresentato un sostegno concreto alle imprese che aspiravano a crescere nel settore aerospazio. Si è trattato di un proseguimento naturale e logico del percorso intrapreso con la partecipazione alla missione Axiom AX3, vero turning point dell’approccio regionale all’aerospace economy in ottica internazionale.

 

Allargare lo sguardo: l’aerospace economy regionale in Italia, in Europa e nel mondo

Un settore che fino a pochi anni fa doveva colmare un divario apparentemente insormontabile rispetto a regioni e distretti dove di aeronautica e aerospazio si vive da decenni, oggi sta crescendo e si sta affermando su ordini di grandezza diversi. La strategia dell’Emilia-Romagna ha una logica espansionistica: l’idea fondamentale è costruire solidi legami sovraregionali attraverso la partecipazione nei comitati, nei forum e nei progetti dove giocano i principali player del settore. A livello nazionale, la Regione ha innanzitutto ottenuto l’ingresso nel Comitato Tecnico Nazionale dell’Aerospazio. Il CTNA è un’associazione che riunisce soggetti sia pubblici che privati e si pone come principale interlocutore nazionale per le imprese di ambito aerospaziale, per il mondo della ricerca e per le istituzioni che si occupano di aerospazio. Il CTNA è il place to be del settore aerospaziale italiano: esso svolge un ruolo fondamentale di sintesi di esigenze e priorità degli attori dell’aerospace economy nazionale, contribuendo anche a incentivare la competitività del settore. A oggi ne fanno parte quindici distretti tecnologici regionali. L’Emilia-Romagna poi contribuisce in maniera significativa allo sforzo profuso a livello nazionale per Copernicus User Forum, il programma europeo di osservazione spaziale ed è partner del Governo nel progetto IRIDE, capitolo di spesa PNRR che prevede il lancio in orbita di una nuova costellazione di satelliti per l’osservazione della terra e la condivisione di dati con Protezione civile e varie amministrazioni sia per prevenzione di calamità naturali, sia con finalità commerciali. Cruciale, poi, per la partecipazione della Regione e delle imprese emiliano-romagnole nella missione Axiom, è stato l’accordo con l’Aeronautica Militare riguardante lo sviluppo delle applicazioni per i viaggi spaziali commerciali.

Spostandoci su scala europea, oltre a quanto già evidenziato in termini di fornitura di risorse economiche e condivisione dei saperi, la Regione ha effettuato l’ingresso in NEREUS (Network of European Regions Using Space Technologies), “associazione di categoria” delle regioni europee attive nell’ambito aerospaziale. Nella visione di NEREUS le Regioni sono i soggetti chiave per l’utilizzo e la fornitura di tecnologie e applicazioni spaziali e perciò il network si occupa di rafforzare la dimensione regionale dei programmi spaziali degli Stati membri e dell’Unione Europea stessa. In particolare, NEREUS si occupa di raccolta e accessibilità di dati per amministrazioni e imprese. In continuità con la filosofia euro-regionalista di NEREUS, attraverso un finanziamento derivante da Horizon Europe è stato attivato il progetto biennale AD-ASTRA, che prevede la partecipazione di cinque Regioni europee (Emilia-Romagna, Puglia, South Holland, Occitania e Madrid) nella creazione di un sistema funzionalmente interconnesso tra diversi ecosistemi dell’innovazione in ambito aerospaziale. L’obiettivo è mettere in comune esperienze e pratiche già sperimentate e funzionanti per armonizzare e contaminare positivamente l’approccio delle Regioni europee all’aerospazio. 

In ultimo, è importante menzionare il lavoro compiuto dalla Regione Emilia-Romagna su scala internazionale. Grazie a un rapporto sempre più stretto con le imprese del territorio, che già da tempo sono fornitrici delle grandi compagnie statunitensi dell’aerospace e alle connessioni sviluppate con l’Aeronautica Militare e con l’ASI, l’Emilia-Romagna ha proiettato il proprio sforzo al di fuori dei confini europei. Tra l’inverno 2022 e la primavera 2024 sono stati organizzati cinque viaggi intercontinentali con rappresentanti da tutte le componenti del Forum strategico per esportare l’esperienza della via emiliano-romagnola all’aerospazio e instaurare connessioni tra imprese e pubbliche amministrazioni. Le delegazioni emiliano-romagnole si sono recate a Houston, presso la sede di Axiom e della NASA, e poi a Washington, per l’Italian National Space Day, a Tokyo e a Seoul per avvicinare le agenzie spaziali giapponese e coreana e a Montreal per l’edizione dell’Italy-Canada Business Forum dedicato a intelligenza artificiale e aerospace economy.

Al centro della partecipazione di Regione Emilia-Romagna in tutti i luoghi nazionali e sovranazionali dell’aerospazio c’è ART-ER. ART-ER unisce le competenze tecniche del suo personale all’indirizzo specifico verso l’innovazione e utilizza la sua posizione di intermediario naturale tra istituzioni ed imprese per rafforzare le strutture della quadrupla elica. Non solo lavora come rappresentante della Regione nei network nazionali ed europei, ma è anche il soggetto che si occupa di mantenere i rapporti con le agenzie spaziali dei Paesi di cui la Regione è partner e con Axiom. ART-ER è un soggetto trasversale nelle politiche regionali dell’innovazione e perciò costituisce un player cruciale per la crescita degli ecosistemi regionali. La sua struttura è tale da potersi riorganizzare in breve tempo per occupare nuovi settori e al contempo costituire l’avanguardia della Regione nei rapporti con l’esterno in materia di innovazione, come dimostra la sua presenza presso l’ufficio della Regione a Bruxelles con il mandato di ricercare partner e alleanze strategiche.

 

Conclusioni

Le linee di sviluppo tracciate dalla via regionale allo spazio si innestano su un solido ecosistema dell’innovazione che a livello regionale sta portando a importanti risultati su scala nazionale ed europea. La mancata crescita della produttività, male storico dell’economia italiana, in Emilia-Romagna è contrastata efficacemente grazie a scelte oculate che dal passato si ripercuotono sul presente e che dal presente possono portare a importanti sviluppi futuri e grazie a un metodo storicamente consolidato di cooperazione tra istituzioni e imprenditoria che si ripercuote positivamente anche sulla qualità del lavoro. Il futuro vedrà crescere l’attrattività – e il peso sul PIL – della space economy ed è dunque un segnale positivo la preparazione con la quale amministrazione, imprese, enti di ricerca e società civile hanno saputo costruire il proprio percorso finora.

Scritto da
Tommaso Malpensa

Studente del corso di laurea magistrale in Giurisprudenza e allievo del Collegio Superiore dell’Università di Bologna. Ha ricoperto la carica di rappresentante degli studenti del Dipartimento di Scienze Giuridiche e di rappresentante degli allievi del Collegio Superiore dell’Università di Bologna. Ha partecipato al corso 2023 della scuola di formazione “Traiettorie. Scuola di lettura del presente”.

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