Scritto da Daniele Molteni
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Andrea Rizzoli è Presidente BCC Felsinea.
Il Piano Metropolitano per l’Economia Sociale individua nelle banche dei partner cruciali per attivare “forme inedite di alleanza” nei territori. Qual è il vostro approccio nel collaborare con imprese sociali, cooperative o associazioni per favorire un’economia inclusiva? Come valutate il processo e le prospettive di questo Piano?
Andrea Rizzoli: Il nostro approccio si fonda sui valori costitutivi del credito cooperativo: mutualità, localismo e partecipazione. BCC Felsinea crede fermamente nella collaborazione con il Terzo settore e le realtà sociali del territorio, non solo come soggetto erogatore di credito, ma anche come partner strategico nella costruzione di comunità inclusive e resilienti. Il Piano Metropolitano per l’Economia Sociale rappresenta per noi un’importante opportunità per strutturare alleanze durature, contribuendo allo sviluppo economico e sociale in chiave sistemica. Valutiamo positivamente il processo e le prospettive del Piano, in quanto riconosce il ruolo centrale degli attori locali nella promozione di un’economia più equa e sostenibile.
I dati di uno studio di Federcasse e della Federazione regionale, uscito nel 2024, evidenziano come ci sia stata una crescita di sportelli delle BCC sul territorio del +3,1% nell’ultimo quinquennio, a fronte di una contrazione del 19% della presenza delle altre banche. Quanto incide la presenza fisica di una banca di relazione sul tessuto sociale ed economico, specialmente nei piccoli comuni? Qual è il ruolo, più in generale, di una banca di questo tipo?
Andrea Rizzoli: La presenza fisica delle BCC, specie nei piccoli comuni, ha un impatto cruciale. In molte aree siamo l’unica realtà bancaria presente, con sportelli che fungono da veri presidi sociali oltre che economici. Questo ci consente di costruire relazioni di fiducia con i cittadini, intercettare bisogni reali e contribuire al benessere delle comunità. Una banca di relazione come BCC Felsinea non si limita a erogare servizi, ma partecipa attivamente allo sviluppo del territorio, sostenendo famiglie, imprese, enti e associazioni locali. Il nostro è un modello che privilegia la prossimità, l’ascolto e l’accompagnamento, valorizzando le specificità dei contesti in cui operiamo. La prova concreta di tutto questo è rappresentata, ad esempio, dagli interventi messi in campo in occasione dei tre eventi alluvionali che hanno colpito il nostro territorio in soli diciotto mesi. Essere presenti e radicati ci ha permesso di raccogliere tempestivamente i bisogni emergenziali segnalati dalla Pubblica Amministrazione e dalle associazioni locali, e di rispondere in modo immediato ed efficace: abbiamo stanziato 20 milioni di euro in finanziamenti a tasso zero per famiglie e imprese colpite, ma anche erogato contributi per l’acquisto di mezzi e attrezzature utili alla gestione dell’emergenza, e per la messa in sicurezza di strade comunali e immobili danneggiati. Un esempio concreto di come il nostro modello di banca di comunità si traduca in azioni tangibili, che ci è stato recentemente riconosciuto anche dal Comune di Monterenzio, che ha voluto esprimere con una targa, consegnataci nel corso della nostra Assemblea annuale dei soci, la sua gratitudine per il sostegno che la nostra banca ha saputo dare in questi frangenti così tragici.
Spesso le comunità più periferiche faticano ad accedere al credito. BCC Felsinea, in particolare, come concilia le logiche di prudenza bancaria con l’impegno verso il benessere collettivo e l’inclusione finanziaria? Quanto è importante una strategia di questo tipo per poter affrontare i temi legati al welfare citati dal Piano?
Andrea Rizzoli: BCC Felsinea riesce a coniugare la prudenza bancaria con l’inclusione grazie alla profonda conoscenza del territorio e alla relazione diretta con soci e clienti. Il nostro modello si basa sull’analisi personalizzata dei bisogni, sul sostegno a iniziative ad alto valore sociale e sulla promozione del microcredito. Questo approccio consente di offrire soluzioni anche a soggetti che, in altri contesti, verrebbero esclusi dai circuiti tradizionali. Una strategia simile è fondamentale per affrontare le sfide del welfare indicate nel Piano: ridurre le disuguaglianze, promuovere l’inclusione e sostenere le comunità locali nella loro capacità di affrontare il cambiamento.
Come valuta il ruolo delle BCC come soggetti attivi della “sostenibilità integrale”, come indicato nel Piano Metropolitano per l’Economia Sociale di Bologna, ossia che uniscono sviluppo economico, impatto sociale e ambientale in modo sistemico?
Andrea Rizzoli: Le BCC, e in particolare BCC Felsinea, rappresentano un modello di riferimento per la sostenibilità integrale. La nostra attività quotidiana si fonda su una visione a tutto tondo che integra sviluppo economico, impatto sociale e responsabilità ambientale. I dati del nostro Bilancio di Coerenza 2024 lo confermano: abbiamo destinato 611.000 euro in beneficenza, mutualità e a sostegno del Terzo settore, supportando 345 iniziative territoriali che spaziano dall’ambito sociale a quello educativo, da quello culturale a quello sportivo, fino ad attività di promozione territoriale e delle realtà economiche. Inoltre, il 100% dell’energia utilizzata dalla banca proviene da fonti rinnovabili e negli ultimi tre anni abbiamo ridotto del 14% i nostri consumi energetici totali. La sostenibilità non è per noi un obiettivo da raggiungere, ma un criterio guida in tutte le nostre scelte.
Molti istituti bancari puntano sull’online e chiudono le filiali. Voi, invece, come abbiamo evidenziato, perseguite una strategia di apertura degli sportelli. In che modo la relazione umana, che è al centro del vostro modello, riesce a integrarsi con l’inevitabile digitalizzazione dei servizi e con i concetti di innovazione e innovazione sociale?
Andrea Rizzoli: Per BCC Felsinea, la digitalizzazione è uno strumento al servizio delle persone, non un fine. Mentre proseguiamo nell’ampliamento della nostra rete di sportelli (recentemente abbiamo inaugurato una nuova filiale a Maranello, in provincia di Modena), investiamo parallelamente in innovazione tecnologica per offrire servizi efficienti, accessibili e sicuri. Crediamo, però, che l’elemento umano resti insostituibile: è nel dialogo diretto che si costruiscono fiducia e soluzioni su misura. La nostra strategia punta a coniugare questi due mondi, mantenendo un rapporto autentico con il cliente e sperimentando nuove forme di innovazione sociale, capaci di generare impatto anche attraverso la tecnologia.
In generale, quale può essere il ruolo di una banca come BCC Felsinea per lo sviluppo dell’economia sociale sul territorio, e delle BCC per promuovere un modello di sviluppo alternativo a un livello più ampio e diffuso che possa mettere in pratica i valori espressi dall’economia sociale e dalla sua pianificazione?
Andrea Rizzoli: BCC Felsinea, forte di oltre 11.000 soci, più di 38.000 clienti, 24 filiali, un utile record dell’ultimo bilancio approvato e un impegno concreto verso il territorio, rappresenta un motore di sviluppo per l’economia sociale locale. Siamo una banca che reinveste sul territorio la quasi totalità dei propri utili e che sostiene ogni anno centinaia di iniziative culturali, sportive, sociali e solidali. Per legge, le Banche di Credito Cooperativo devono destinare almeno il 70% degli utili netti annuali a riserva legale: BCC Felsinea, in coerenza con la propria missione mutualistica, ha scelto di accantonare ogni anno fra l’85% e il 90% dei propri utili, che restano integralmente sul territorio a beneficio della comunità. A livello più ampio, le BCC sono l’esempio concreto di un modello bancario alternativo, capace di mettere in pratica i valori dell’economia sociale: equità, partecipazione, inclusione. Il nostro ruolo è quello di promuovere una finanza al servizio delle persone, in grado di generare valore condiviso e di contribuire a uno sviluppo più giusto e sostenibile.
Quali strumenti finanziari risultano più efficaci oggi per sostenere le cooperative, soprattutto quelle più piccole, giovani o ad alto impatto sociale, e in generale l’attuazione di un’economia realmente sociale?
Andrea Rizzoli: Nel 2024 abbiamo concesso oltre 71 milioni di euro (+23,2% rispetto al 2023) ad imprese e realtà del Terzo settore, per favorirne la crescita e la sostenibilità. Inoltre, come accennato prima, abbiamo erogato 611.000 euro a favore di iniziative e progetti di associazioni locali che promuovono l’inclusione, la cultura, l’educazione e altre attività di interesse collettivo, rafforzando il tessuto sociale ed economico del territorio. Queste tipologie di supporto appartengono al modello del credito cooperativo, che deve destinare per legge il 3% degli utili a fondi mutualistici. Nel nostro caso, la quota di utile 2024 che viene altresì destinata a Fondo di beneficenza e mutualità è di 400.000 euro. Un’altra iniziativa che abbiamo messo a punto per sostenere concretamente ed economicamente le nostre realtà del Terzo settore è stata il progetto “Community Funding: il crowdfunding di prossimità”, realizzato in collaborazione con la piattaforma Idea Ginger. Con questa iniziativa abbiamo coinvolto le associazioni locali in un percorso formativo, interamente finanziato dalla nostra banca, per trasmettergli gli strumenti necessari a realizzare progetti di crowdfunding efficaci e d’impatto per il territorio. Al termine del percorso, le realtà partecipanti hanno potuto lanciare con soddisfazione le loro campagne di raccolta fondi online su Ideaginger.it, che saranno tutte cofinanziate da BCC Felsinea.