Verso la nuova stazione spaziale: la visione di Axiom e il ruolo dell’Italia. Intervista a Jonathan Marrs
- 22 Luglio 2024

Verso la nuova stazione spaziale: la visione di Axiom e il ruolo dell’Italia. Intervista a Jonathan Marrs

Scritto da Giacomo Bottos

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Jonathan Marrs è direttore corporate business & partnerships di Axiom Space.


Jonathan Marrs

Come è nata Axiom Space? Qual è la missione dell’azienda e qual è il suo ruolo nel settore della new space economy?

Jonathan Marrs: Axiom Space è stata fondata nel 2016 quando il co-fondatore Kam Ghaffarian e l’amministratore delegato Michael Suffredini hanno intravisto il potenziale di una stazione spaziale commerciale mentre la NASA iniziava a discutere della fine della vita operativa della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Axiom Space è l’unica azienda commerciale al mondo che sta costruendo una stazione spaziale che inizialmente si collegherà alla ISS prima di separarsi e diventare una piattaforma orbitale indipendente. Axiom Station renderà possibile le nuove frontiere dello spazio, dalla proliferazione della produzione manifatturiera e della presenza umana ai test dei sistemi che supporteranno una presenza a lungo termine sulla Luna, ma anche il viaggio verso Marte e oltre. La nostra stazione fornirà soluzioni innovative anche a problemi terrestri attraverso lo sfruttamento pratico dell’ambiente in microgravità. A questo proposito, nel prossimo decennio prevediamo di raccogliere l’eredità della ricerca sulla microgravità e di guidare la trasformazione dell’orbita bassa terrestre (Low Earth Orbit – LEO) promuovendo un marketplace globale dove la ricerca, la produzione nello spazio e le dimostrazioni tecnologiche permettano l’evoluzione dell’umanità e portino un significativo valore economico e sociale per il mondo. La nostra visione per il futuro delle infrastrutture spaziali in LEO ruota attorno alla creazione di un ecosistema sostenibile e vibrante in cui sia le imprese private che quelle pubbliche possano prosperare insieme. Prevediamo un futuro in cui l’orbita bassa terrestre diventerà un hub di attività economiche e scientifiche, con Axiom Space in prima linea nella costruzione delle infrastrutture necessarie per supportare questa comunità globale al di fuori del Pianeta.

 

Quali sono le fasi principali del progetto Axiom Station? Come sarà organizzato? 

Jonathan Marrs: La configurazione di base del progetto Axiom Station consiste in quattro segmenti. Il primo è quello chiamato Habitat One, un modulo abitativo che supporta quattro membri dell’equipaggio con spazio sufficiente per i carichi e gli esperimenti. Il contenitore a pressione per Habitat One è attualmente in costruzione presso Thales Alenia Space a Torino e sarà trasportato a Houston per ulteriori lavori. La Axiom Station sarà il primo veicolo spaziale a misura d’uomo costruito a Houston e i segmenti successivi comprendono: Habitat Two; il modulo di ricerca e produzione; e il modulo termico di potenza. Ognuno dei moduli espande la capacità dell’equipaggio, del carico nello spazio e dell’energia indipendente, permettendo alla Axiom Station di sganciarsi dalla Stazione Spaziale Internazionale e intraprendere un volo libero prima che la ISS venga smantellata.

 

Qual è il ruolo dei voli spaziali commerciali nel vostro modello di business? 

Jonathan Marrs: Axiom Space è attualmente l’unica azienda selezionata dalla NASA per le missioni private di astronauti verso la ISS, che gettano le basi per il piano di Axiom Space di operare una piattaforma di innovazione in orbita bassa commercialmente disponibile. Il team di Axiom Space supporta astronauti delle agenzie spaziali statali e delle imprese private, fornendo servizi completi dall’inizio alla fine per le missioni, tra cui addestramento, trasporto nello spazio tramite provider di lancio, controlli medici, certificazioni di hardware e di sicurezza, provviste e invio di materiali, gestione operativa della missione in orbita e altro ancora. Axiom Space sta cogliendo molte di queste opportunità, fornendo l’accesso all’orbita bassa tramite voli spaziali commerciali verso la Stazione Spaziale Internazionale e, nel prossimo futuro, offrendo l’accesso alla nostra Axiom Station. La microgravità presenta condizioni senza pari per una moltitudine di esperimenti e innovazioni, tra cui la produzione manifatturiera nello spazio. Prevediamo inoltre grandi scoperte in settori come le biotecnologie, poiché la crescita cellulare e la cristallizzazione delle proteine possono essere meglio studiate nello spazio. Stiamo ampliando l’accesso allo spazio anche per ricercatori, università, industria e aziende non storicamente attive nel settore spaziale per sfruttare la microgravità per la ricerca e la scoperta scientifica, in modo tale da migliorare la nostra conoscenza sulla Terra e stimolare l’economia spaziale globale.

 

Come e quando è iniziata la relazione con l’Aeronautica Militare Italiana? Come si è sviluppata?

Jonathan Marrs: Nel novembre del 2021, Axiom Space e l’Aeronautica Militare hanno firmato un contratto come passo fondamentale per preparare il colonnello Walter Villadei a volare su una futura missione di ricerca Axiom. La partnership è quindi continuata con il successo della Missione Axiom AX-3. Tale missione ha fornito all’Italia una piattaforma per cogliere le opportunità offerte dall’industria spaziale commerciale e questo le ha permesso di raggiungere obiettivi significativi nella ricerca e nell’innovazione. L’Italia, in particolare, ha una lunga storia di coinvolgimento nell’esplorazione e nella tecnologia spaziale e la missione AX-3 è stata un ulteriore sforzo nazionale in questo senso, perché ha coinvolto l’Aeronautica Militare, il Ministero della Difesa, l’industria, le istituzioni scientifiche e accademiche e il Governo italiano, dimostrando l’impegno del Paese verso un accesso sicuro ed efficace allo spazio. La partecipazione dell’Italia ad AX-3 non solo ha fortificato la sua ricca eredità nell’esplorazione spaziale, ma ha anche aperto la strada a progressi scientifici e tecnologici rivoluzionari. Questo sforzo nazionale, guidato dall’Aeronautica Militare e supportato dalle istituzioni e dall’industria, sta alimentando la volontà dell’Italia di rafforzare il suo ruolo come attore nella fiorente economia spaziale.

 

Quali erano gli obiettivi principali della Missione Axiom AX-3? Quali sono i risultati della missione e quali obiettivi sono stati raggiunti?

Jonathan Marrs: AX-3 è stata la prima missione commerciale di astronauti interamente europea destinata a raggiungere la ISS e di fatto ha permesso l’accesso a tre Paesi – Italia, Turchia e Svezia – per condurre 54 esperimenti in microgravità e partecipare a 28 eventi di STEAM e divulgazione mediatica. AX-3 è stata la terza missione di volo spaziale umano di Axiom Space e un passo critico verso Axiom Station, la stazione spaziale commerciale di nuova generazione che ho già citato. Questa terza missione ha riunito governi e agenzie, coinvolgendo una sezione trasversale di industrie attraverso la collaborazione internazionale. Ma soprattutto la missione ha aperto gli occhi del mondo su ciò che le aziende spaziali tradizionali e non tradizionali possono realizzare nello Spazio. AX-3 ha fornito ai ricercatori preziose intuizioni sfruttando l’ambiente unico della microgravità, dallo studio del primo organoide di cancro al seno metastatico sulla ISS all’analisi di come la microgravità influisce sulle cellule staminali, sul cancro e sugli effetti legati all’invecchiamento nello spazio. I dati di AX-3 sono ancora in fase di analisi da parte dei ricercatori principali e al momento attendiamo con interesse i risultati. La ricerca italiana ha incluso diversi elementi, tra cui il sistema di avviso dell’Aeronautica Militare Italiana che ha dimostrato la possibilità di monitorare l’insorgere di eventuali minacce causate da detriti in orbita e di valutare le relative manovre d’emergenza tramite l’Italian Space Surveillance and Tracking Operation Center (ISOC). Nell’ambito della missione è stata anche testata una tuta spaziale creata per aumentare il comfort psicofisico e per monitorare i dati medici dei futuri equipaggi che viaggeranno nello spazio, la Smart Flight Suit 2 progettata dall’azienda italiana Spacewear, che ha prodotto dei feedback utili anche a ulteriori sviluppi della tuta a terra. Inoltre, attraverso il Beta amyloid aggregation update sono state “attivate” in orbita le proteine beta-amiloidi, implicate nella malattia di Alzheimer, per fornire intuizioni sulla loro formazione nei disturbi neurodegenerativi e offrire nuove vie per lo sviluppo terapeutico. Infine, con il progetto Endothelial Function è stata testata in microgravità la reattività del tessuto endoteliale che riveste i nostri vasi sanguigni, per aiutare i ricercatori a capire come il volo spaziale possa influenzare la salute vascolare.

 

Come sono iniziati i contatti con la regione Emilia-Romagna e il suo ecosistema legato alla space economy? Quali pensate siano i punti di forza di questo settore in Emilia-Romagna?

Jonathan Marrs: Nel maggio 2022, Axiom Space ha firmato un Memorandum of Understanding (MoU) con il governo italiano, seguito da una Lettera di Intenti con la regione Emilia-Romagna nell’agosto 2023. Lo scopo di entrambi gli accordi è quello di stimolare la crescita della space economy italiana creando un mercato per l’orbita bassa terrestre. Successivamente è nato anche un gruppo di lavoro nazionale composto da rappresentanti del governo, dell’industria, del mondo accademico e dei centri di ricerca con il compito di implementare questi MoU. L’Italia sta promuovendo partnership e collaborazioni con l’industria spaziale, il mondo accademico e le istituzioni di ricerca, unendo in modo trasversale diverse industrie per contribuire anche allo slancio dell’economia dell’Emilia-Romagna verso lo sviluppo della futura space economy. La capacità di integrare utenti non tradizionali con quelli tradizionali dello spazio sarà la forza trainante che aiuterà a plasmare il futuro di questo mercato.

 

Vedete la cooperazione con l’Italia e l’Emilia-Romagna continuare in futuro? 

Jonathan Marrs: Axiom Space e la regione Emilia-Romagna hanno collaborato per supportare le imprese del territorio nella progettazione, nello sviluppo e nell’implementazione di progetti sperimentali anche in collaborazione con enti di ricerca e innovazione e, attraverso questa partnership, pianifichiamo di espandere l’accesso all’orbita bassa terreste grazie all’identificazione, dal punto di vista scientifico e industriale, di nuove opportunità per potenziali future missioni di Axiom Space. Questa collaborazione sicuramente è destinata ad ampliare l’accesso globale allo spazio e a far crescere l’economia legata alla Low Earth Orbit, offrendo opportunità senza precedenti per le aziende italiane. Sia Axiom Space che il Governo italiano condividono l’impegno per l’avanzamento della scienza e della tecnologia a beneficio dell’umanità e questa visione comune fornisce una solida base per collaborazioni fruttuose, che possono portare l’apporto italiano a nuovi livelli nel settore spaziale. La collaborazione tra Axiom Space e l’Italia si estende allo sviluppo congiunto in aree come materiali avanzati, prodotti farmaceutici, produzione in orbita, sicurezza spaziale, medicina aerospaziale, simulazione e robotica. Questo ampio spettro di ambiti offre alle aziende italiane un’opportunità unica per contribuire e beneficiare di progetti di ricerca e tecnologia all’avanguardia.

 

Quali pensate saranno le tendenze più importanti nel futuro della space economy?

Jonathan Marrs: Immaginiamo un futuro in cui i prodotti frutto della ricerca o addirittura fabbricati nello spazio diventeranno parte della nostra vita quotidiana sulla Terra. Da nuovi farmaci più efficaci nel sopprimere le cellule tumorali a impianti corneali che migliorano la qualità della vista, fino alle fibre ottiche di nuova generazione che aumentano la larghezza di banda dei dati: le possibilità sono infinite.

Scritto da
Giacomo Bottos

Direttore di «Pandora Rivista» e coordinatore scientifico del Festival “Dialoghi di Pandora Rivista”. Ha studiato Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano, l’Università di Pisa e la Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha scritto su diverse riviste cartacee e online.

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