Reading Time: 10 minutesChe cosa tiene assieme la società? Ovvero: che cosa fa sì che gli individui rispettino le leggi e tollerino certe gerarchie, persino certe ineguaglianze, assieme al monopolio pubblico della violenza? Che cosa ci motiva, che cosa fornisce l’entusiasmo o la pazienza per attendere le conseguenze dilazionate degli atti sociali, che cosa ci coordina, che cosa ha portato talvolta gli individui a sacrificarsi per la patria? Di certo non è sufficiente la coercizione o la paura di essere sanzionati, né, d’altra parte, un sentimento puramente utilitario in base al quale preferire la civiltà alla barbarie. Se questi sono…
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Dottorando di ricerca in Filosofia politica all’Università di Padova, dove si è laureato, e all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi. Collabora con una testata giornalistica locale ed è stato alunno del corso 2023 della Scuola di Politiche. I suoi interessi di ricerca riguardano la storia dei concetti politici moderni e la tradizione sociologica francese. È autore di “L’opinione dei moderni. Scienza sociale, critica e politica in Durkheim” edito nel 2024 nella collana “Critica Sociologica” di Castelvecchi Editore.
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Scrittore e saggista. Ha scritto per «Esprit», «Domani», «Wired», «Esquire» e «Harvard Business Review Italia». Tra le sue pubblicazioni: “La regola del gioco. Comunicare senza fare danni” (Einaudi 2023), “Radical choc. Ascesa e caduta dei competenti” (Einaudi 2020), “La guerra di tutti. Populismo, terrore e crisi della società liberale” (minimum fax 2019) e “Teoria della classe disagiata” (minimum fax 2017). Ha inoltre curato: “Contro l’economia. Scritti 1949-1997” di Cornelius Castoriadis (Luiss University Press 2022).