Giovanni Orsina inquadra i fenomeni di polarizzazione e radicalizzazione sullo sfondo di un ciclo storico improntato alla depoliticizzazione.
Chiara Saraceno analizza i fenomeni legati alla povertà e le loro conseguenze sulle dinamiche di disgregazione sociale.
Valeria Termini riflette sul rapporto tra crisi ecologica e disgregazione sociale, a partire dalle carenze delle istituzioni e del mercato.
La crisi del legame sociale e sui concetti di immaginario e integrazione, a partire dalle riflessioni di Durkheim e Castoriadis.
Piero Ignazi riflette sulle molteplici cause della crisi del tradizionale ruolo dei partiti come motore di coesione sociale.
Enrico Giovannini inquadra il paradigma dello sviluppo sostenibile enfatizzandone il carattere integrato e la dimensione sociale.
Guerrieri e Padoan si interrogano sulle strategie che l’UE può adottare per rilanciare un percorso di crescita in un mondo diviso.
Marco Buti e Marcello Messori si interrogano sul tema dei beni pubblici europei e sulle condizioni del consenso alla loro produzione.
Ferdinando Nelli Feroci - Presidente dello IAI - riflette sulla traiettoria dell’Unione Europea, tra integrazione e disgregazione.
Nathalie Tocci riflette - a partire dal suo libro “Fuori del tunnel” - sulle sfide che l’Unione Europea ha affrontato negli ultimi anni.
Aldo Schiavone invita a sviluppare un pensiero sull’uomo all’altezza del livello raggiunto dalla scienza e dalla tecnica.
Raffaele Alberto Ventura affronta la questione dello sviluppo occidentale, e della sua crisi, attraverso il concetto di “modernizzazione”.
Enrica Morlicchio affronta le molteplici dimensioni della povertà, un tema la cui rilevanza è diventata sempre più palese.
Tra i motori più potenti dello sviluppo ci sono lo Stato, attraverso il governo, e il capitalismo industriale, attraverso il management.
Giuseppe Lupo riflette sulla parabola dell’Italia industriale e sul rapporto tra umanesimo e scienza e tra letteratura e fabbrica.
Quali sono gli spazi d’azione della finanza sostenibile per orientare i flussi di capitale verso la crescita sostenibile?