Partendo da Pisa e attraversando tutta la ex Toscana rossa, David Allegranti esplora le realtà in cui il "fenomeno Lega" ha trovato nuovo spazio.
In “La società non esiste” Christophe Guilluy traccia un’analisi impietosa sul declino della classe media occidentale e sulla geografia diseguale odierna.
Con "Niccolò Machiavelli. Ragione e pazzia" Michele Ciliberto si propone di fornire un ripensamento della tanto discussa figura del Segretario fiorentino.
L'articolo ripercorre uno dei temi del pensiero islamico contemporaneo più affascinanti e ricchi di implicazioni: quello della giustizia sociale.
Tentoni con "Capitali regionali" offre una guida fondamentale per cercare di capire le ragioni profonde dei comportamenti elettorali degli italiani.
Giuseppe Cambiano mostra quale sia stata e quale possa essere la forza concettuale della classicità nel costruire la politica del mondo che conosciamo.
Perché leader e partiti neopopulisti si sono diffusi tanto rapidamente nei paesi democratici? Chi sono i loro elettori? Dureranno nel tempo?
Portinaro propone una critica della cosiddetta Italian Theory, una delle correnti più conosciute del dibattito filosofico-politico italiano.
Intervista a Colin Crouch, politologo e sociologo e britannico, su disuguaglianze, postdemocrazia, welfare state e crisi della rappresentanza.
Eleonora Desiata discute il tema delle culture politiche, del loro relativo declino e della promozione di nuovi spazi e forme di cultura politica.
Cosimo Fiori propone un contributo al dibatitto sul recente riemergere della categoria di "fascismo" nella discussione pubblica italiana.
La disgregazione dei partiti come organizzazioni e il crollo degli iscritti sembrano aver accelerato la fuga degli elettori verso i lidi dell'antipolitica.
"Costituzione italiana: articolo 10" affronta il principio costituzionale che regola i rapporti tra Stato e stranieri e la sua urgenza nel nostro presente.
Intervista a Giovanni Orsina che affronta il tema della crisi della politica, attraverso un excursus che dal '68 arriva fino ai social media e al populismo.
Vercellone in “Simboli della fine” analizza il problema della molteplicità di immagini che oggi popola il mondo producendo sconcerto e disorientamento.
Una ricostruzione della specificità del pensiero di Alain Supiot attraverso uno dei suoi concetti cardine: la Gouvernance par les nombres.